Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3439 del 24 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3439PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, costituzionalmente garantito, consente ai giornalisti di esprimere valutazioni e commenti anche aspri e polemici su fatti e comportamenti di pubblici ufficiali o di soggetti che svolgono funzioni pubbliche, purché tali valutazioni siano ancorate a dati obiettivi e si mantengano entro i limiti della continenza formale e della continenza sostanziale, senza travalicare in attacchi gratuiti e diffamatori. Pertanto, l'attribuzione da parte di giornalisti a un pubblico ufficiale di una condotta di pressione indebita su un tirocinante, pur se non pienamente corrispondente alla realtà fattuale, rientra nell'esercizio legittimo del diritto di critica giornalistica, qualora tale attribuzione sia frutto di una rappresentazione logica e argomentata, ancorché opinabile, di una serie concatenata di eventi, e non di una mera volontà di disinformazione. Il giudice, nel valutare la sussistenza della scriminante del diritto di critica, deve distinguere tra l'esposizione di fatti oggettivamente falsi, che integra gli estremi della diffamazione, e l'espressione di valutazioni e giudizi critici, anche aspri, che rientrano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di manifestazione del pensiero. La verità del fatto narrato è requisito essenziale solo per la configurabilità della scriminante del diritto di cronaca, mentre per il diritto di critica è sufficiente che l'analisi e il commento siano logicamente giustificati sulla base di elementi fattuali, ancorché suscettibili di diverse interpretazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/02/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere MARIA VESSICHELLI;
Udito il Procuratore Generale in persona del MARIO FRATICELLI che ha concluso per il rigetto;
Udito il difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile).

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