Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43770 del 25 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43770PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, costringe la persona offesa a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, anche quando tale vantaggio non sia di natura economica diretta, ma consista nel conseguimento di un qualsiasi beneficio, purché ingiusto, come l'impedimento all'esercizio di un diritto o di una legittima pretesa. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che il danno patrimoniale sia subito direttamente dalla persona minacciata o aggredita, essendo sufficiente che la condotta intimidatoria sia idonea a incidere negativamente sull'assetto economico di un soggetto, comprese le sue aspettative e chances future di arricchimento o di consolidamento dei propri interessi. Inoltre, la minaccia costitutiva del delitto di estorsione può essere manifestata in maniera implicita ed indiretta, purché sia idonea a incutere timore e a coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui questa opera. Quando la minaccia si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in situazioni del genere, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. Ai fini della valutazione del pericolo concreto di reiterazione della condotta criminosa, il giudice deve tenere conto sia delle specifiche modalità e circostanze del fatto, sia della personalità della persona sottoposta ad indagini, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 18 marzo 2013 dal Tribunale di Catania;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. DELEHAYE Enrico che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del …

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