Consiglio di Stato sentenza n. 3093 del 2009

ECLI:IT:CDS:2009:3093SENT

Massima

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Il potere di requisizione degli immobili da parte della pubblica amministrazione, previsto dall'art. 7 della legge n. 2248 del 1865, allegato E), può essere legittimamente esercitato solo in presenza di una situazione improvvisa ed imprevedibile, tale da pregiudicare interessi generali e che non consenta l'adozione di altri provvedimenti. Pertanto, la requisizione non può essere disposta in via continuativa e per un periodo di tempo prolungato, in assenza di tali presupposti eccezionali e urgenti, dovendosi altrimenti ritenere il provvedimento illegittimo per carenza dei requisiti di legge. La pubblica amministrazione ha l'onere di motivare adeguatamente la sussistenza di tali presupposti straordinari, non essendo sufficiente il mero riferimento a generiche esigenze di servizio o alla mancanza di soluzioni alternative, in quanto la requisizione rappresenta una misura eccezionale e provvisoria, che non può essere utilizzata in via ordinaria per far fronte a carenze strutturali o organizzative dell'amministrazione. Inoltre, il termine per l'impugnazione della sentenza di primo grado che ha annullato il provvedimento di requisizione non può essere superato, neppure in presenza di errore scusabile, in quanto il rispetto dei termini processuali costituisce un principio inderogabile a tutela del giusto processo e della certezza dei rapporti giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE
SEZIONE SESTA
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 7247 del 2004 proposto dal Ministero dell'Interno in persona del Ministro in carica e l'Ufficio Territoriale del Governo di Nuoro in persona del Prefetto, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale dello Stato presso i cui uffici sono per legge domiciliati in Roma;
contro
Co.Pa., non costituita in giudizio;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Sardegna n.591/2003 in data il 13.5.2003, resa tra le parti;
visto il ricorso in appello con i relativi allegati;
visti gli atti tutti della causa;
alla pubblica udienza del 10 marzo 2009, relatore il ((omissis)), udito l'avv. dello Stato Me.;
ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Con più ricorsi la sig.ra Pa.Co. adiva …

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