Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9006 del 5 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9006PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, è tenuto a motivare in modo adeguato e logico la sussistenza del requisito dell'attualità della pericolosità sociale del proposto, non essendo sufficiente il mero riferimento a precedenti penali, denunce o segnalazioni, in assenza di ulteriori elementi concreti che dimostrino la perdurante pericolosità del soggetto. La motivazione deve essere coerente e completa, non potendo risultare meramente apparente o priva dei requisiti minimi di logicità, in quanto ciò integra un vizio di legittimità censurabile in sede di ricorso per cassazione per violazione di legge. Il giudice di rinvio, nel riesaminare la questione, dovrà adeguatamente motivare in ordine alla sussistenza o meno del requisito dell'attualità della pericolosità sociale del proposto, tenendo conto di tutti gli elementi fattuali rilevanti, anche di quelli che possano deporre in senso contrario rispetto all'applicazione della misura di prevenzione.

Sentenza completa

\REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. CO. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 240/2007 CORTE APPELLO di BARI, del 15/01/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

lette le conclusioni del PG Dr. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato e del decreto reso nei confronti del Di. Co. in data 14.2-28.5.2007 del Tribunale di Bari.

FATTO

Con decreto in data 14-2-2007 il Tribunale di Bari ha applicato nei confronti di D…

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