Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43798 del 23 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43798PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., comporta la presunzione di pericolosità sociale dell'indagato, che può essere superata solo attraverso la dimostrazione di una concreta e definitiva scissione del rapporto associativo, indipendentemente dalla contestazione di specifici reati fine. Pertanto, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine all'appartenenza dell'indagato all'associazione mafiosa, desumibili da intercettazioni e accertamenti di polizia giudiziaria, è sufficiente a giustificare l'applicazione e il mantenimento di una misura cautelare, anche in assenza di addebiti per specifici reati, in quanto l'associazione di cui all'art. 416-bis c.p. si connota per il fine comprensivo non solo della programmazione di delitti, ma anche di altre attività illecite. Inoltre, il decorso del tempo e l'incensuratezza dell'indagato non valgono a superare la presunzione di pericolosità sociale, in mancanza di prova della definitiva interruzione del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

Ci. Sa. nato il (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il 5.4.07 dal Tribunale di Catania;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal consigliere Dott. ((omissis)); Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Uditi i difensori, avv. D'AMATO Giovanni e FOREST…

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