Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5069 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:5069SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo che vieta l'esercizio di un'attività alberghiera per carenza dei requisiti soggettivi previsti dalla legge diventa improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente qualora l'attività sia successivamente oggetto di una nuova segnalazione certificata di inizio attività da parte di un nuovo gestore, non essendo più il ricorrente titolare dell'attività in questione. In tal caso, l'eventuale annullamento del provvedimento impugnato non arrecherebbe alcun vantaggio al ricorrente, nemmeno a fini risarcitori, non essendo stata invocata l'applicabilità della disciplina sul danno da ritardo. Pertanto, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, disponendo la compensazione delle spese processuali tra le parti in ragione dell'evoluzione extraprocessuale della vicenda.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/05/2020

N. 05069/2020 REG.PROV.COLL.

N. 10704/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10704 del 2010, proposto da
NARDO NICOLA GERARDO elettivamente domiciliato in Roma, viale Angelico n. 97 presso lo studio degli avv.ti Giorgio Leone e Luciano Giannini che lo rappresentano e difendono nel presente giudizio

contro

ROMA CAPITALE, in persona del Sindaco p.t., elettivamente domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove n. 21 presso la sede dell’avvocatura comunale e rappresentata e difesa nel presente giudizio dall’avv. Sergio Siracusa

per l'annullamento

del provvedimento prot. n. 8977 dell’11/08/10 con cui il Comune di Roma, in ragione della riscontrata carenza dei requi…

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