Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10012 del 9 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10012PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. (agevolazione mafiosa) richiede il dolo specifico di agevolare l'organizzazione criminale di riferimento, finalità che non presuppone necessariamente l'intento del consolidamento o rafforzamento del sodalizio criminoso, essendo sufficiente l'agevolazione di qualsiasi attività dell'associazione, anche se non coinvolgente la conservazione ed il perseguimento delle finalità ultime tipizzate dall'art. 416-bis c.p. Tale circostanza aggravante, di natura soggettiva, può essere ritenuta sussistente anche quando la condotta di agevolazione sia finalizzata a far sì che l'associazione mafiosa, nel suo insieme, tragga beneficio dall'attività svolta, non essendo sufficiente che serva gli interessi dei singoli associati, pur se collocati ai vertici del sodalizio criminale. Ai fini della valutazione della sussistenza di tale aggravante, il giudice deve tenere conto della conoscenza da parte dell'indagato delle modalità con le quali l'azione illecita veniva attuata, al fine di riaffermare il dominio del sodalizio sul territorio, rispetto agli imprenditori locali, in un settore di strategico interesse per gli affari economici del gruppo. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, operante ai sensi dell'art. 275 c.p.p., comma 3, per i delitti aggravati ai sensi dell'art. 416-bis.1 c.p., può essere superata soltanto quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti elementi specifici, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure, non potendosi considerare sufficiente il mero decorso del tempo dalla commissione del fatto. Tuttavia, l'attenuazione o l'esclusione delle esigenze cautelari non può essere desunta dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni, dovendosi valutare ulteriori elementi, di sicura valenza sintomatica in ordine al mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/03/2022 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dr. ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore, avvocato LO PRESTI GIUSEPPE, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di M…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.