Il provvedimento amministrativo che dispone la revoca di un precedente atto impugnato in sede giurisdizionale determina la cessazione della materia del contendere, in quanto l'interesse del ricorrente risulta soddisfatto per effetto dell'eliminazione dell'atto lesivo. In tal caso, il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta carenza di interesse, dichiara l'estinzione del giudizio, compensando le spese di lite in considerazione della peculiarità della controversia e della sua definizione anticipata rispetto alla decisione di merito. La massima sintetizza i seguenti principi giuridici desumibili dalla sentenza: 1. La revoca di un atto amministrativo impugnato in sede giurisdizionale determina la cessazione della materia del contendere, in quanto l'interesse del ricorrente risulta soddisfatto per effetto dell'eliminazione dell'atto lesivo. 2. In caso di cessazione della materia del contendere, il giudice amministrativo dichiara l'estinzione del giudizio. 3. Le spese di lite possono essere compensate in considerazione della peculiarità della controversia e della sua definizione anticipata rispetto alla decisione di merito. 4. Il giudizio può essere definito con sentenza in forma semplificata, ai sensi dell'art. 60 del codice del processo amministrativo, in esito alla camera di consiglio per la trattazione dell'istanza cautelare, in presenza di integrità del contraddittorio e di esaustiva trattazione delle tematiche oggetto di giudizio.