Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38766 del 22 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:38766PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. può essere integrato anche dalla commissione di sole due condotte di minacce, molestie o lesioni, purché reiterate e idonee a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella vittima, ovvero a ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, nonché a costringere la vittima a modificare le proprie abitudini di vita. La reiterazione delle condotte non richiede necessariamente una prolungata sequenza temporale, essendo sufficiente che gli atti persecutori si manifestino in un breve arco di tempo. Ai fini della valutazione della prova, il giudice di merito può legittimamente attribuire piena credibilità alle dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di riscontri esterni, qualora le stesse risultino coerenti e prive di elementi di contraddittorietà o di manifesta inverosimiglianza. La mancata acquisizione di ulteriori elementi probatori, richiesti dalla difesa ma ritenuti dal giudice non decisivi ai fini della decisione, non determina un vizio di motivazione censurabile in cassazione, ove la decisione risulti comunque sorretta da una motivazione logica e congrua.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenz - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/02/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SGUBBI VINCENZO;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SERRAO D'AQUINO PASQUALE, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Bari ha confermat…

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