Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50966 del 4 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:50966PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o sostituito con una misura meno afflittiva qualora vengano meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'adozione, tenuto conto delle condizioni di salute e dell'età dell'indagato. Il giudice deve valutare attentamente la compatibilità del regime carcerario con le gravi patologie dell'indagato, considerando anche le capacità della struttura penitenziaria di fornire adeguate cure e assistenza sanitaria. Tuttavia, l'interesse a coltivare il ricorso in materia de libertate ai fini di una futura richiesta di riparazione per ingiusta detenzione deve essere oggetto di specifica e motivata deduzione, idonea a evidenziare in termini concreti il pregiudizio derivante dall'omissione della pronuncia. In caso di sopravvenuta carenza di interesse per fatti indipendenti dalla volontà del ricorrente, l'inammissibilità del ricorso non comporta la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 865/2014 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 15/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso per carenza d'interesse.

udito il difensore avv. (OMISSIS), che si riporta ai motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ricorso per cassazione proposto ex…

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