La falsificazione di una certificazione o autorizzazione amministrativa, come la patente di guida, integra il reato di falso materiale in certificato amministrativo, a prescindere dall'uso effettivo del documento contraffatto. Tale condotta è punibile in quanto idonea a consentire la circolazione stradale di un soggetto privo dei requisiti necessari per l'abilitazione alla guida, determinando una situazione di pericolo per la pubblica incolumità. L'accertamento del dolo del reato non richiede la prova della consapevolezza dell'agente circa la falsità del documento, essendo sufficiente la volontarietà della condotta di contraffazione o alterazione. Inoltre, la particolare insidiosità della falsificazione di una patente di guida, in quanto idonea a far apparire falsamente esistente l'abilitazione alla circolazione stradale, esclude l'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., anche in assenza di un effettivo utilizzo del documento falso. Infine, la circostanza che l'imputato sia detenuto per reati di falsità documentale costituisce un ulteriore elemento ostativo alla concessione della particolare tenuità del fatto.