Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46416 del 30 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46416PEN

Massima

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Il diritto di critica e di segnalazione di presunti comportamenti scorretti di un soggetto alle competenti autorità disciplinari o gerarchiche non è illimitato e può integrare il reato di diffamazione qualora le comunicazioni siano effettuate con modalità tali da determinare la lesione della reputazione altrui, attraverso l'invio di missive contenenti espressioni offensive a una pluralità di destinatari non strettamente necessari all'esercizio di tale diritto-dovere. Il disconoscimento tardivo di una sottoscrizione apposta su un documento processuale, in assenza di elementi concreti che ne giustifichino l'autenticità, non può essere ritenuto attendibile e non impedisce la configurabilità del reato di diffamazione. La valutazione dell'impedimento dell'imputato a comparire per motivi di salute deve essere effettuata in concreto, tenendo conto della natura e della gravità della patologia dedotta, senza che sia sufficiente il mero riferimento a sintomi non tali da determinare l'assoluta impossibilità di presenziare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Cosenza del 16/12/2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LETTIERI Nicola che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente l'avv. (OMIS…

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