Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25343 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25343PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel vaglio di legittimità demandato alla Corte di Cassazione, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'emissione di provvedimenti restrittivi della libertà personale, limitandosi a verificare il rispetto delle regole della logica e la conformità ai canoni legali che presiedono a tale apprezzamento. La motivazione del provvedimento impugnato, se immune dai vizi denunciati e ancorata agli atti di indagine, non può essere censurata per una mera lettura alternativa delle circostanze di fatto, essendo riservata al giudice di merito la valutazione intrinseca delle prove. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel giudizio di legittimità, deve dichiarare inammissibile il ricorso avverso l'ordinanza di custodia cautelare che risulti sorretta da una motivazione adeguata e logicamente coerente, senza poter sindacare l'apprezzamento delle risultanze probatorie compiuto dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 673/2013 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 25/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha domandato dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 25.7.2013 il Tribunale di Messina, costit…

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