Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19523 del 23 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19523PEN

Massima

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La confisca quale misura di prevenzione patrimoniale, prevista dalla legge n. 575 del 1965, non ha natura di provvedimento di prevenzione, ma costituisce una sanzione amministrativa diretta a sottrarre in via definitiva i beni di provenienza illecita alla disponibilità dell'indiziato di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso. La ratio della confisca comprende ed eccede quella delle misure di prevenzione in senso proprio, mirando a sottrarre definitivamente i beni di provenienza illecita al circuito economico di origine, per inserirli in altro esente da condizionamenti criminali, e dunque si proietta al di là dell'esigenza di prevenzione nei confronti di determinate persone pericolose. Ne consegue che, una volta accertati i presupposti di pericolosità del soggetto e di indimostrata legittima provenienza dei beni a lui riconducibili, l'applicazione della confisca diviene comunque obbligatoria, ancorché tale risultato sia conseguibile solo all'esito definitivo della prevista procedura, senza che alcun effetto risolutivo possa ricollegarsi al venir meno del prevenuto ovvero della sua pericolosità. Inoltre, sono sequestrabili e confiscabili anche i beni acquisiti, direttamente o indirettamente, dal sottoposto alla misura di prevenzione in epoca antecedente a quella cui si riferisce l'accertamento della pericolosità, quando detti beni risultino sproporzionati al reddito e non ne sia provata la legittima provenienza, in coerenza con i principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità in materia di confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 36/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 03/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

lette le conclusioni del PG Dott. Gioacchino Izzo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con decreto in data 3 novembre 2011 la corte d'appello di Bari confermava il decreto n. 162, emesso in data 5 novembre 2010 dal tribunale di Foggia, che aveva disposto …

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