Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42029 del 26 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42029PEN

Massima

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Il reato di evasione dagli arresti domiciliari si configura quando il soggetto sottoposto a tale misura cautelare si allontana dal luogo di esecuzione senza la prescritta autorizzazione dell'autorità competente, a prescindere dai motivi che determinano tale condotta. L'elemento soggettivo del reato consiste nella consapevole violazione del divieto di lasciare l'abitazione, essendo irrilevanti le ragioni che hanno spinto l'agente ad allontanarsi, poiché la ratio della norma incriminatrice risiede nella necessità di garantire la costante e indefettibile possibilità di controllo sull'imputato da parte degli organi di polizia giudiziaria. Pertanto, una volta accertato l'allontanamento non autorizzato dal luogo degli arresti domiciliari, il reato di evasione si configura indipendentemente dalle motivazioni addotte dall'imputato, essendo sufficiente la consapevolezza della violazione del divieto imposto dalla misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. CI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 243/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 22/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. D'Angelo che ha concluso per: Dichiararsi inammissibile il ricorso;

OSSERVA

Sull'appello proposto da GI. CI. avverso la sentenza del Tribunale monoc…

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