Il diniego di condono edilizio per opere realizzate in assenza di titolo abilitativo in zona sottoposta a vincolo paesaggistico è legittimo qualora ricorrano congiuntamente i seguenti requisiti: a) l'imposizione del vincolo di inedificabilità relativa prima dell'esecuzione delle opere; b) la realizzazione delle opere in assenza o difformità dal titolo edilizio; c) la non conformità delle opere alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici. In tali casi, l'ordine di demolizione delle opere abusive costituisce provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione, a prescindere dalla natura pertinenziale o meno delle opere realizzate successivamente alla domanda di condono, non essendo ammissibile la prosecuzione di lavori abusivi in pendenza di istanza di sanatoria. La mancata indicazione nell'atto del termine per l'impugnazione e dell'autorità competente non inficia la legittimità del provvedimento, ma può costituire presupposto per il riconoscimento dell'errore scusabile in sede processuale. Inoltre, la presentazione di un'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi della legge 308/2004 non incide sulla valutazione dell'amministrazione circa l'incompatibilità delle opere con la disciplina urbanistica e paesaggistica dell'area, trattandosi di procedimenti distinti e autonomi.