La sostituzione di una veranda preesistente, legittimata da scheda catastale, con una nuova struttura di dimensioni inferiori e con migliorie, rientra nella categoria della manutenzione straordinaria o, al più, del restauro conservativo, ai sensi dell'art. 3, lett. b) del d.P.R. n. 380/2001, e pertanto non necessita di permesso di costruire, essendo sufficiente la denuncia di inizio attività (d.i.a.) semplice ai sensi degli artt. 10, lett. c) e 22 del medesimo d.P.R. n. 380/2001. Di conseguenza, l'ordine di demolizione e l'irrogazione di sanzione pecuniaria da parte dell'amministrazione comunale per tali opere sono illegittimi, in quanto la fattispecie non integra un intervento abusivo, ma rientra in una categoria di interventi edilizi assentibili con d.i.a. semplice. L'amministrazione, qualora intendesse contestare la legittimità della preesistente veranda, avrebbe dovuto motivare specificamente tale contestazione, individuando correttamente l'oggetto del provvedimento sanzionatorio. Il principio di proporzionalità dell'azione amministrativa e di tutela del legittimo affidamento impongono, pertanto, l'annullamento del provvedimento impugnato.