Il proprietario di un bene immobile ha l'onere di provare la propria titolarità e l'effettiva occupazione del bene da parte della pubblica amministrazione, al fine di ottenere la restituzione del terreno occupato senza il previo esperimento delle procedure espropriative. In assenza di tale prova, il ricorso del proprietario deve essere respinto, non essendo sufficiente la mera allegazione della proprietà e dell'occupazione senza titolo. Il principio di onere della prova, sancito dall'art. 2697 c.c. e recepito nell'art. 63 c.p.a., impone al ricorrente di dimostrare tutti gli elementi costitutivi della propria pretesa, incluso l'interesse ad agire, non potendo il giudice amministrativo supplire alle carenze istruttorie della parte. Pertanto, il proprietario che agisce per la restituzione di un bene occupato dalla pubblica amministrazione deve provare non solo la propria titolarità, ma anche l'effettiva inclusione del proprio terreno nell'ambito dell'espropriazione o dell'occupazione d'urgenza, non essendo sufficiente la mera allegazione di tali circostanze.