Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35343 del 29 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35343PEN

Massima

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In tema di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.), l'affermazione secondo cui un marchio noto e di largo uso è senz'altro registrato e quindi gode di tutela giuridica costituisce una massima d'esperienza con elevatissima incidenza statistica positiva e quindi ampiamente verificabile secondo il criterio dell'id quod plerumque accidit, specie laddove confortata da elementi oggettivi, quali la incontestata presenza di parole o segni grafici - quali ad esempio (C. (R) o (TM) - che attestano convenzionalmente l'esistenza di un copyright sul prodotto o la registrazione del marchio. Tale regola d'esperienza costituisce quindi un elemento sufficiente a fondare il ragionamento del giudice di merito in ordine all'esistenza del presupposto per l'applicazione della norma penale in parola e non è censurabile in sede di legittimità, qualora non sia contraddetta da elementi di prova addotti da chi sostiene il contrario. Inoltre, il delitto di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, atteso che le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, tra le quali non può configurarsi un rapporto di specialità, e che non risulta dal sistema una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. Ciò in quanto la cosa ricettata, costituendo un'unica entità con il falso segno distintivo, è suscettibile di materiale apprensione e ricezione, e l'applicazione dell'art. 648 c.p. si giustifica comunque in ragione dell'esigenza di reprimere l'illecito commercio dei beni recanti il falso segno distintivo, a prescindere dall'interesse della parte offesa a recuperare il bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

- Ya. Xi. (o Xi. ), nato a (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2907 della Corte d'appello di Genova del 22 ottobre 2010.

Sentita la relazione svolta in pubblica udienza dal consigliere dott. ((omissis));

udite le richieste del P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

sentito l'avv. ((omissis)) del Foro di Firenze, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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