L'autorizzazione alla realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi dell'art. 208 del d.lgs. n. 152/2006, non può essere negata per la sola ragione che l'area interessata sia classificata come zona agricola dallo strumento urbanistico comunale, in quanto tale destinazione non costituisce di per sé un vincolo ostativo, dovendo l'amministrazione competente verificare in concreto la compatibilità dell'impianto con le caratteristiche e la tutela dell'area, senza poter invocare in modo automatico la preferenza per la localizzazione in zona industriale prevista dall'art. 196 del medesimo decreto. L'amministrazione è tenuta a svolgere un'adeguata istruttoria, motivando puntualmente le ragioni di incompatibilità, senza poter far leva su meri vincoli urbanistici astratti o su previsioni di piani territoriali che non siano state concretamente attuate e giustificate sulla base di un'approfondita valutazione delle peculiarità dei luoghi. L'autorizzazione di cui all'art. 208 del d.lgs. n. 152/2006 costituisce, ove occorra, variante automatica allo strumento urbanistico vigente, superando eventuali previsioni ostative contenute negli strumenti di pianificazione comunale.