Il ritardo ingiustificato nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno, pur non costituendo di per sé motivo di rigetto, impone all'interessato l'onere di dimostrare l'esistenza di circostanze di forza maggiore o impedimenti oggettivi che abbiano determinato il mancato rispetto del termine previsto dalla legge. In assenza di tali giustificazioni, il ritardo può essere valutato dall'Amministrazione come indice di una condotta negligente dello straniero, in contrasto con le finalità del sistema normativo che regola l'ingresso e la permanenza degli extracomunitari nel territorio nazionale, volto ad evitare situazioni di irregolarità e a garantire il rispetto delle procedure stabilite per il rinnovo dei titoli di soggiorno. Pertanto, il mancato assolvimento di tale onere probatorio da parte dell'interessato legittima l'Amministrazione a respingere la domanda di rinnovo, senza che ciò comporti la necessità di una specifica motivazione in ordine alla sussistenza degli ulteriori requisiti sostanziali per il rilascio del permesso, né l'obbligo di tradurre il provvedimento nella lingua conosciuta dal destinatario, né la rilevanza del mancato rispetto del termine di 60 giorni per l'adozione del provvedimento, atteso che tali termini hanno natura meramente ordinatoria.