Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8918 del 23 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8918PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando un soggetto aderisce stabilmente al sistema di valori e di regole propri di un'organizzazione criminale di stampo mafioso, ponendosi a completa disposizione degli interessi della stessa e cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo, anche attraverso condotte di mera esecuzione di ordini impartiti dai vertici dell'associazione, senza necessità di una formale iniziazione o di una posizione apicale nell'organigramma dell'organizzazione. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali l'intestazione fittizia di beni e aziende, l'alterazione degli assetti imprenditoriali, le intimidazioni ai danni di lavoratori, il condizionamento nell'assegnazione di appalti e l'alterazione di attività politico-elettorali, che dimostrino il concreto contributo del soggetto al perseguimento degli scopi dell'associazione. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare personale, la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. può essere superata solo in presenza di elementi specifici, concreti e rilevanti, relativi al caso di specie, dai quali risulti che le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con altre misure, senza che il mero decorso del tempo dalla commissione del reato sia di per sé determinante a tal fine, in considerazione della tendenziale stabilità del sodalizio criminoso e delle peculiari connotazioni del vincolo associativo di stampo mafioso. Analogamente, per l'applicazione della misura cautelare reale del sequestro preventivo, è sufficiente la verifica della astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito all'indagato in una determinata ipotesi di reato, senza necessità di accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 776/2016 R.T.L. in data 11 agosto 2016 del Tribunale di Reggio Calabria in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Zacco Franca, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell&#x…

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