Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26355 del 18 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26355PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, deve compiere un esame particolarmente rigoroso, vagliandole con ogni cautela, anche attraverso il riscontro con altri elementi probatori, al fine di verificarne la coerenza e la credibilità, tenuto conto dell'interesse della parte offesa verso l'esito del giudizio. Tuttavia, le dichiarazioni della persona offesa, se prive di elementi oggettivi di riscontro, possono comunque costituire fonte di convincimento per il giudice, purché siano precise, circostanziate e logicamente compatibili con il quadro probatorio complessivo. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare la propria decisione con riferimento ai parametri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare analiticamente ogni singola deduzione difensiva, essendo sufficiente che indichi gli elementi di preponderante rilevanza ritenuti ostativi alla concessione delle attenuanti. In particolare, il preminente rilievo accordato a un elemento di valutazione negativa della personalità dell'imputato, come un grave e specifico precedente penale, può implicare il superamento di eventuali altri elementi suscettibili di opposta e diversa significazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 28.6.2013 della Corte di Appello di Bari;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza del 28.6.2013, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Foggia, emessa in data 6.11.2012, con la quale (OMISSIS) era stato condannato per i reati di cu…

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