Consiglio di Stato sentenza n. 4935 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:4935SENT

Massima

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Il diniego di sanatoria di opere edilizie abusive non può limitarsi ad espressioni apodittiche e stereotipate, ma deve puntualmente indicare le specifiche ragioni di non conformità delle opere alla normativa urbanistico-edilizia vigente, con riferimento ai parametri edilizi ed urbanistici rilevanti. L'Amministrazione ha l'onere di motivare adeguatamente il provvedimento, indicando le disposizioni di legge o di regolamento che ostano al rilascio del titolo in sanatoria, nonché le carenze documentali o i requisiti soggettivi mancanti in capo al richiedente. Il mancato assolvimento di tale obbligo di motivazione, che rappresenta il presidio essenziale del diritto di difesa, comporta l'annullamento del diniego di sanatoria. Inoltre, l'Amministrazione non può integrare la motivazione del provvedimento negativo nel corso del giudizio, né introdurre ex novo elementi ostativi non previamente comunicati all'interessato, in quanto ciò darebbe luogo ad una inammissibile modifica del petitum. Infine, il proprietario dell'immobile ha un interesse personale e diretto all'impugnazione del diniego di sanatoria, a prescindere dalla sua qualità di detentore o affittuario del bene.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/07/2019

N. 04935/2019REG.PROV.COLL.

N. 08400/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8400 del 2015, proposto da:
COMUNE DI MORIONDO TORINESE, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Oslavia, n. 30;

contro

RENIL SRL, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via della Balduina, n. 187;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte n. 290 del 2015;

Visti il ricorso in appello …

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