Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31738 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31738PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, con la consapevolezza dell'innocenza dell'incolpato, formula deliberatamente accuse false nei suoi confronti, in modo da indurre l'autorità giudiziaria a procedere penalmente. Perché possa ritenersi integrato il delitto di calunnia, è necessario che l'imputato abbia agito con dolo specifico, ossia con la finalità di nuocere all'incolpato, consapevole della sua innocenza. Pertanto, la mera genericità o carenza di elementi probatori a sostegno dell'accusa non è sufficiente a escludere la configurabilità del reato, essendo invece necessario che emerga in modo assolutamente evidente e incontrovertibile l'insussistenza del fatto o la non commissione dello stesso da parte dell'imputato. Diversamente, in presenza di una causa estintiva del reato, il giudice può pronunciare sentenza di assoluzione ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, solo quando le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la sua rilevanza penale o la non commissione del medesimo da parte dell'imputato risultino dagli atti in modo assolutamente non contestabile, tale da rendere superflua ogni controdeduzione al riguardo. In caso contrario, ove la valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato non presenti tale grado di evidenza, il giudice è tenuto a pronunciare sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, senza poter procedere all'accertamento nel merito della responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FI. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Bari in data 14/11/2007;

visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;

udita in Pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERPICO F.;

udito il P.G. in persona del Dott. GALATI G. che ha concluso per: dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore di parte civile avv. BATTISTA D., sostituto processuale dell'av…

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