Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51873 del 30 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51873PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve verificare la credibilità soggettiva e l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni accusatorie provenienti da collaboratori di giustizia o da altri soggetti chiamati in correità, accertando in particolare: 1) la credibilità del dichiarante, valutando la sua personalità, le sue condizioni socio-economiche e familiari, il suo passato, i suoi rapporti con i chiamati in correità e le ragioni che lo hanno indotto alla confessione e all'accusa dei coautori e complici; 2) l'attendibilità intrinseca delle dichiarazioni, verificandone la spontaneità, l'autonomia, la precisione, la completezza della narrazione dei fatti, la coerenza e la costanza; 3) l'esistenza di riscontri esterni individualizzanti, idonei a confermare l'attendibilità delle dichiarazioni accusatorie. Inoltre, nel caso di convergenza di più dichiarazioni accusatorie, il giudice deve valutare la reciproca autonomia, indipendenza e originalità delle stesse, senza pretendere una totale sovrapponibilità, essendo sufficiente la concordanza sui nuclei essenziali del fatto, fermo restando il potere-dovere di esaminare criticamente eventuali discrasie, al fine di verificare se le stesse siano rivelative di intese fraudolente o di suggestioni o condizionamenti suscettibili di inficiare il valore della concordanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

attualmente detenuto per questa causa, avverso l'ordinanza n. 329/2013 del Tribunale di Catanzaro Sezione seconda penale in funzione di giudice del riesame in data 11.04.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso …

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