Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22624 del 27 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22624PEN

Massima

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Il concorso materiale e morale dell'imputato nella falsificazione di un documento di identità, esclude la configurabilità del reato di ricettazione, in quanto la condotta descritta implica la partecipazione diretta dell'imputato alla falsificazione, ai sensi degli articoli 477 e 482 del codice penale. Pertanto, il reato di uso di atto falso, previsto dall'articolo 489 del codice penale, è assorbito nella più grave violazione degli articoli 477 e 482, non essendo configurabile nei confronti di coloro che hanno concorso nella falsificazione del documento. La Corte di Cassazione, nel riformulare la qualificazione giuridica del fatto, annulla la sentenza impugnata e rinvia il procedimento alla Corte d'Appello per la determinazione del trattamento sanzionatorio, in applicazione dei principi di diritto enunciati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 59/2011 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di NAPOLI, del 26/04/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fodaroni Giuseppina che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS) ricorre per Cassazione avverso la senten…

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