Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24188 del 30 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24188PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La falsa denuncia di smarrimento di un assegno bancario, presentata da un soggetto dopo averlo consegnato ad altra persona in pagamento di un'obbligazione, integra il delitto di calunnia, in quanto, pur non formulando direttamente un'accusa concernente uno specifico reato, configura comunque un reato di pericolo, essendo sufficiente che i fatti falsamente rappresentati all'Autorità Giudiziaria siano tali da rendere ragionevolmente prevedibile l'apertura di un procedimento penale, per un fatto procedibile d'ufficio, a carico di persona determinata. Ciò in quanto la falsa denuncia di smarrimento, pur non implicando solo una simulazione di reato, determina indirettamente l'incolpazione del soggetto a cui il titolo era stato precedentemente consegnato, che il denunciante sapeva comunque innocente. Pertanto, ai fini della configurabilità del delitto di calunnia, non è necessario che la falsa denuncia formuli direttamente un'accusa relativa a una specifica fattispecie di reato, essendo sufficiente che i fatti rappresentati siano idonei a determinare l'avvio di un procedimento penale a carico di una persona individuata, anche se non espressamente indicata come autrice di un determinato reato. Ciò in quanto la calunnia costituisce un reato di pericolo, per la cui integrazione è sufficiente che la falsa denuncia sia idonea a mettere in moto l'azione penale, a prescindere dalla formulazione di un'accusa specifica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRONCI Andrea - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/05/2018 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Dall'((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS) in sost. dell'Avv. (OMISSIS), che si e' riportato al ricorso.
RITENUTO IN FA…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.