Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 414 del 2014

ECLI:IT:CGARS:2014:414SENT

Massima

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Il piano regolatore generale (PRG) è espressione di una ampia discrezionalità amministrativa, in quanto implica scelte di pianificazione urbanistica di carattere generale, che non richiedono una specifica motivazione per le singole destinazioni d'uso, salvo che non emergano profili di manifesta arbitrarietà, irrazionalità o irragionevolezza. Il proprietario di un'area non vanta una particolare aspettativa giuridicamente tutelata al mantenimento della precedente destinazione urbanistica, essendo la modifica della stessa espressione della naturale evoluzione delle esigenze di cura e gestione del territorio. Pertanto, l'Amministrazione non è tenuta a una motivazione rafforzata per il mutamento della destinazione, a meno che non siano in gioco posizioni qualificate del privato, come nel caso di convenzioni di lottizzazione, accordi o aspettative nascenti da precedenti provvedimenti giurisdizionali. La scelta di inserire un'area in zona agricola, anziché in zona edificabile, rientra nella discrezionalità pianificatoria del Comune, il quale deve operare un bilanciamento tra le diverse esigenze pubbliche e private coinvolte, senza che il privato possa pretendere la conservazione di una precedente più favorevole destinazione. Ciò vale anche quando l'area non presenti caratteristiche idonee alla coltivazione, essendo la valutazione di tali profili rimessa alla discrezionalità tecnica dell'Amministrazione, sindacabile solo in caso di manifesta irragionevolezza o travisamento dei fatti. Analogamente, la mancata applicazione del principio di perequazione urbanistica non determina, di per sé, l'illegittimità della pianificazione, rientrando tale scelta nell'ampia discrezionalità riconosciuta all'Ente locale nella definizione degli strumenti urbanistici. In definitiva, le scelte di pianificazione urbanistica, salvo che non presentino profili di palese irrazionalità o arbitrarietà, sono sottratte al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, il quale deve limitarsi a verificare la correttezza formale e procedimentale dell'azione amministrativa, senza poter entrare nel merito delle valutazioni tecniche e discrezionali compiute dall'Amministrazione.

Sentenza completa

N. 01054/2012
REG.RIC.

N. 00414/2014REG.PROV.COLL.

N. 01054/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

in sede giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1054 del 2012, proposto da Grasso Giovanni, rappresentato e difeso dall'avv. Vittorio Fiasconaro, con domicilio eletto presso lo stesso in Palermo, viale delle Alpi, 52;

contro

Regione Siciliana – Assessorato regionale Territorio e Ambiente (ARTA), in persona del suo legale rappresentante “pro tempore”, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, domiciliata in Palermo, via De Gasperi, n. 81; Comune di Trapani, in persona del Sindaco “pro tempore”, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Marabete, con domicilio eletto presso Anna Mac…

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