Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44463 del 14 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:44463PEN

Massima

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Il rapporto di parentela con esponenti di una famiglia mafiosa, unitamente a precedenti penali per reati gravi, costituisce indizio qualificato di appartenenza all'associazione criminale, che legittima l'applicazione di misure cautelari personali anche in assenza di condotte violente o minacciose direttamente provate, quando le risultanze delle intercettazioni telefoniche evidenzino l'imposizione di richieste economiche indebite sfruttando la condizione di intimidazione in cui versano le vittime per effetto della notorietà criminale del soggetto. In tali casi, le dichiarazioni delle presunte vittime, che negano di essere state oggetto di estorsione, non possono essere ritenute attendibili e libere da condizionamenti, in quanto verosimilmente rese sotto l'influenza della situazione di soggezione determinata dall'appartenenza del soggetto ad un contesto mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 7/2012 TRIB. LIBERTA' MINORI di PALERMO, del 04/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. N. Lettieri che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale per i Minorenni di Palermo, con ordinanza in data 4-4-2012, confermava quella emessa …

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