Consiglio di Stato sentenza n. 3675 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:3675SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente negare il permesso di costruire in sanatoria e ordinare la demolizione di un manufatto edilizio abusivo, anche a distanza di tempo dalla sua realizzazione, senza necessità di una specifica motivazione in ordine alla perdurante sussistenza di un interesse pubblico, in quanto il potere di applicare misure repressive in materia urbanistica ed edilizia può essere esercitato in ogni tempo e senza la necessità di una particolare giustificazione, essendo sufficiente il mero accertamento della violazione della normativa edilizia. Ciò vale anche nel caso in cui il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento del bene non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino, in quanto il principio di cui sopra non ammette deroghe. Ai fini del rilascio del titolo edilizio, il Comune non è tenuto a verificare la sussistenza di eventuali diritti reali di servitù o usucapione vantati dal privato, essendo sufficiente che si basi sui dati desumibili dai pubblici registri e dai titoli documentali di provenienza, salvo che tali situazioni giuridiche non siano realmente conosciute o immediatamente conoscibili e non contestate, di modo che il controllo da parte del Comune si traduca in una mera presa d'atto. L'accertamento di diritti reali di servitù o usucapione, infatti, comporta un'intensa attività istruttoria che non può essere esigibile in capo all'amministrazione in sede di rilascio del titolo edilizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/05/2019

N. 03675/2019REG.PROV.COLL.

N. 08925/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8925 del 2012, proposto da
Luigi Mastropasqua e Graziella Blini rappresentati e difesi dagli avvocati Francesco Fugazzola e Raffaele Bonfiglio, con domicilio eletto presso lo studio Raffaele Bonfiglio in Roma, corso Vittorio Emanuele II, n. 229;

contro

Comune di Calvenzano, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Lodovico Valsecchi e Stefano Santarelli, con domicilio eletto presso lo studio Stefano Santarelli in Roma, via Asiago, n. 8;
Giovanni Ubbiali non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Re…

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