Il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione di una minorenne, anche se realizzato con condotte occasionali e non continuative, integra il reato di cui all'art. 600-bis c.p., non potendo l'imputato invocare l'ignoranza dell'età della vittima quando tale circostanza non sia stata seriamente contestata nei gradi di merito. L'elemento soggettivo del reato, infatti, può ritenersi integrato anche in assenza di una conoscenza certa dell'età della persona sfruttata, essendo sufficiente la mancata verifica di tale elemento in capo all'agente, il quale è tenuto a un obbligo di diligenza e di accertamento della minore età della persona coinvolta in attività di prostituzione. La responsabilità penale per il reato di sfruttamento della prostituzione minorile, pertanto, sussiste anche quando l'imputato abbia avuto un ruolo marginale e non continuativo nell'attività di sfruttamento, non potendo egli invocare l'ignoranza dell'età della vittima quale causa di esclusione della colpevolezza, ove tale circostanza non sia stata adeguatamente provata e contestata nei gradi di merito.