Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciare la presente sentenza, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La modifica alle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) approvata con il Piano Attuativo Comunale (PAC) in esame rientra nella previsione di cui all'art. 63-sexies, comma 1, lett. c), della L.R. n. 5/2007, in quanto non comporta incrementi dell'indice di edificabilità territoriale e fondiaria e del rapporto di copertura, e pertanto non necessita del coinvolgimento della Regione ai sensi dell'art. 63-bis della medesima legge. 2. Il PAC approvato si limita a consentire l'ampliamento di una tettoia esistente e la realizzazione di un nuovo ricovero attrezzi, senza alcun incremento della capacità produttiva dell'insediamento zootecnico preesistente, il cui numero massimo di capi allevabili è stato espressamente fissato a 136, in conformità al parere dell'Azienda per i Servizi Sanitari competente. Pertanto, il PAC non può essere considerato una "sanatoria" di abusi edilizi, essendo l'attività zootecnica già legittimamente insediata da diversi decenni sulla base di un precedente piano particolareggiato e dei relativi titoli edilizi. 3. La procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata correttamente espletata prima dell'approvazione del PAC, in conformità alla giurisprudenza consolidata, che ritiene tale valutazione necessaria nel momento in cui le scelte urbanistiche diventano definitive, ovvero in sede di approvazione dello strumento pianificatorio e non già in sede di adozione. Le censure dei ricorrenti relative alla deliberazione di Giunta comunale che ha escluso il PAC dalla procedura di VAS sono inammissibili, in quanto non è stata impugnata tale deliberazione. In conclusione, il Tribunale ha ritenuto il ricorso infondato e lo ha pertanto respinto, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese di lite.