Il Sindaco, nell'esercizio dei poteri attribuitigli dall'art. 50, comma 5 del d.lgs. n. 267/2000, può adottare provvedimenti contingibili e urgenti per fronteggiare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell'ambiente e del patrimonio culturale, o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Tuttavia, tali provvedimenti devono essere giustificati da una situazione di emergenza, tale da non poter essere fronteggiata attraverso gli ordinari strumenti amministrativi, e devono avere una durata limitata nel tempo. Il provvedimento che stabilisce in via generale e permanente l'orario di apertura dei locali che erogano bevande e alimenti tramite distributori automatici, in assenza di una situazione di emergenza e senza un termine finale di efficacia, eccede i limiti dei poteri conferiti al Sindaco dall'art. 50, comma 5 del d.lgs. n. 267/2000 e viola il principio di proporzionalità. Inoltre, il Sindaco non può adottare misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle vigenti sull'intero territorio nazionale per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in assenza di una particolare situazione epidemiologica locale che lo giustifichi.