Il coniuge, finché non intervenga la separazione legale, costituisce unitamente all'altro coniuge un unico nucleo familiare, con riferimento al quale devono essere valutati complessivamente i requisiti reddituali e patrimoniali per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, senza che la mera separazione di fatto possa rilevare ai fini dell'esclusione della cumulabilità di tali requisiti. L'amministrazione, pertanto, correttamente ha respinto la domanda di assegnazione in regolarizzazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica presentata dal coniuge, in quanto il reddito complessivo del nucleo familiare, comprensivo anche di quello del coniuge, superava il limite normativo previsto per l'accesso a tale beneficio, così come la titolarità di diritti reali su immobili per un valore catastale eccedente il limite stabilito dalla legge. La separazione di fatto, intervenuta successivamente alla presentazione della domanda, non può essere invocata per escludere la valutazione della situazione reddituale ed economico-patrimoniale dell'intero nucleo familiare, in quanto ciò introdurrebbe agevoli meccanismi di aggiramento della disciplina prevista, in contrasto con la ratio legis di selezionare i beneficiari in base al possesso di determinati requisiti reddituali e patrimoniali.