Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha stabilito che: 1. Le Linee Guida ANAC n. 11, emanate ai sensi dell'art. 177 del D.Lgs. 50/2016, hanno una portata meramente interpretativa e non presentano carattere immediatamente lesivo, in quanto la verifica del rispetto dei limiti di esternalizzazione imposti dalla norma e l'eventuale applicazione di sanzioni sono rimesse agli enti concedenti. 2. L'interesse ad impugnare le Linee Guida sorge solo con l'atto mediante il quale gli enti concedenti contestano agli operatori economici, all'esito della prima verifica annuale successiva alla scadenza del termine per l'adeguamento, l'esistenza di una "situazione di squilibrio" ai sensi dell'art. 177, comma 3. 3. Pertanto, in assenza di un atto concreto e lesivo, il ricorso proposto dalla società concessionaria è dichiarato inammissibile per difetto di interesse attuale e concreto. 4. Analogamente, la nota del Ministero dello Sviluppo Economico, che si è limitata a un generico invito al rispetto degli obblighi, non presenta carattere immediatamente lesivo.