Il diritto di proprietà sull'area destinata a parcheggio, acquisita in forza di decreto di trasferimento emesso dal Tribunale, non può essere subordinato al consenso dei condomini dell'edificio adiacente, in assenza di una specifica previsione di legge che attribuisca loro un diritto reale di godimento sui parcheggi. Il vincolo di destinazione dell'area a parcheggio "ad uso pubblico gratuito" previsto nell'atto d'obbligo del 1985 è di natura pubblicistica e permanente, pertanto non può essere fatto valere dai singoli condomini, il cui eventuale diritto di uso si sarebbe comunque prescritto per non uso nel termine di venti anni. Il frazionamento dell'area, avvenuto successivamente, ha determinato il superamento del vincolo di pertinenzialità necessaria tra l'edificio principale e l'area di parcheggio, rendendo quest'ultima autonomamente alienabile e utilizzabile dal proprietario per l'esercizio di un'attività di parcheggio privato ad uso pubblico a pagamento, senza necessità di alcuna autorizzazione da parte dei condomini.