Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40813 del 2 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40813PEN

Massima

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Il comportamento irriguardoso di un militare inferiore nei confronti del superiore gerarchico, consistente in parole e gesti che, pur essendo rilevanti sul piano disciplinare, non integrano un'offesa arrecata al patrimonio morale del superiore, non costituisce il reato di insubordinazione con ingiuria continuata di cui all'art. 189, comma 2, del codice penale militare di pace. Ciò in quanto la condotta deve avere un univoco significato offensivo, che nel caso di specie è stato escluso dai giudici di merito sulla base di una motivazione adeguata e coerente, la quale ha qualificato il comportamento dell'imputato come una reazione irriguardosa, ma non lesiva dell'onore e della dignità del superiore, nell'ambito di un contrasto insorto tra i due militari in relazione alla concessione di una licenza richiesta dall'imputato e osteggiata dal superiore. Pertanto, il reato di insubordinazione con ingiuria continuata non sussiste qualora le parole e i gesti del militare inferiore, pur essendo censurabili sul piano disciplinare, non abbiano un significato univocamente offensivo nei confronti del superiore gerarchico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE MILITARE della REPUBBLICA presso la CORTE MILITARE di APPELLO;

avverso la sentenza in data 9 maggio 2012 della Corte militare di appello nel proc. n. 14/2012;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS).

Letti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita, nella pubblica udienza del 9 luglio 2013, la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

udite le conclusioni del pubblico ministero, in persona de…

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