Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Latina sentenza n. 66 del 2023

ECLI:IT:TARLT:2023:66SENT

Massima

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Il permesso di soggiorno dell'extracomunitario è legittimamente revocato quando è accertato che lo stesso fu rilasciato sulla base di documenti presentati dall'interessato e risultati falsi, senza che sia necessaria una sentenza penale definitiva di condanna. L'Amministrazione può procedere alla revoca del permesso di soggiorno in presenza di una documentazione lavorativa non veritiera presentata dall'interessato al fine di ottenere la regolarizzazione della propria posizione sul territorio nazionale, anche in assenza di una pronuncia penale definitiva che accerti la falsità degli atti. Il principio di diritto è che la revoca del permesso di soggiorno è legittima qualora emerga l'utilizzo di documentazione falsa da parte dello straniero per ottenere il titolo di soggiorno, a prescindere dall'esito di un eventuale procedimento penale. L'Amministrazione può quindi procedere alla revoca del permesso di soggiorno sulla base di un proprio autonomo accertamento della falsità della documentazione presentata, senza dover attendere l'esito di un giudizio penale. Ciò in quanto la verifica della sussistenza dei requisiti per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno rientra nella competenza esclusiva dell'Autorità amministrativa, la quale è tenuta a provvedere in tal senso anche in assenza di una pronuncia definitiva dell'Autorità giudiziaria penale. La revoca del permesso di soggiorno in tali ipotesi non richiede, pertanto, l'accertamento della responsabilità penale dell'interessato, essendo sufficiente che l'Amministrazione accerti in modo autonomo la falsità della documentazione presentata ai fini del rilascio del titolo di soggiorno.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/02/2023

N. 00066/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00116/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 116 del 2019, proposto da A.M., rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)) 15;

contro

Ministero dell’interno e Questura di Roma, in persona dei legali rappresentanti
p.t.
, rappresentati e difesi per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, con domicilio eletto in Roma, via dei Portoghesi 12;

per l’annullamento – previa sospensiva

del decreto della Questura di Roma datato XX dicembre 2017 e notificato l’11 dicembre 2018, con il quale è stata disposta la revoca del permesso di soggiorno n. -O…

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