Consiglio di Stato sentenza n. 352 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:352SENT

Massima

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Il vincolo di destinazione d'uso alberghiera imposto dal piano urbanistico comunale su un immobile di proprietà privata, pur incidendo sul diritto di proprietà e di impresa, è legittimo in quanto espressione della funzione sociale della proprietà e della pianificazione urbanistica, purché adeguatamente motivato e proporzionato. Tuttavia, tale vincolo può essere rimosso o modificato qualora sopravvengano nuove disposizioni normative o provvedimenti amministrativi che ne escludano l'applicabilità o ne consentano lo svincolo, in assenza dei quali il proprietario non può più vantare un interesse giuridicamente rilevante all'annullamento del vincolo stesso. Il giudice amministrativo, in tali casi, deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in applicazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato. La pianificazione urbanistica comunale, nell'individuare le destinazioni d'uso degli immobili, deve contemperare gli interessi pubblici e privati coinvolti, bilanciando l'esigenza di tutela del territorio e dell'attività turistica con il diritto di proprietà e di iniziativa economica dei privati. Il vincolo di destinazione alberghiera, pur incidendo su tali diritti, è legittimo se adeguatamente motivato e proporzionato, tenendo conto delle caratteristiche dell'immobile e della zona, nonché delle esigenze di sviluppo turistico del territorio. Tuttavia, tale vincolo può essere rimosso o modificato qualora sopravvengano nuove disposizioni normative o provvedimenti amministrativi che ne escludano l'applicabilità o ne consentano lo svincolo, in assenza dei quali il proprietario non può più vantare un interesse giuridicamente rilevante all'annullamento del vincolo stesso. In tali casi, il giudice amministrativo deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in applicazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/01/2017

N. 00352/2017REG.PROV.COLL.

N. 08823/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8823 del 2006, proposto dal Comune di ((omissis)), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Asiago, 8;

contro

Società ((omissis)) s.n.c. di Riccardo e ((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) di Sarno, con domicilio eletto presso quest’ultimo difensore in Roma, via ((omissis)), 3;

nei confronti di

Regione Liguria, Provincia di Imperia, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., non costituite in giudizio;

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