Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36818 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36818PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia, di cui all'art. 572 c.p., assorbe i reati di percosse e minacce, anche gravi, ma non quello di lesioni, in quanto le fattispecie delittuose hanno diversa obiettività giuridica. La sussistenza del reato di maltrattamenti è integrata dalla reiterazione di atti ingiuriosi, minacciosi e violenti, anche se episodici, che si inseriscono in un contesto di perdurante vessazione e sopraffazione, tale da cagionare sofferenze fisiche e morali alla persona offesa. La valutazione della credibilità della persona offesa deve essere effettuata sulla base di specifici indici di attendibilità, senza che assumano rilievo mere divergenze nel racconto o presunte ragioni di conflittualità tra i coniugi. La recidiva, ai fini dell'aggravamento della pena, può essere ritenuta anche sulla base di un unico precedente, purché non risalente nel tempo e non determinato da condizioni economiche disagiate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPOZZI ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PERELLI SIMONE che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Palermo, a seguito di gravame interposto dall'imputat…

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