Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22189 del 23 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22189PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura anche quando la minaccia, pur non essendo esplicita ed espressa in modo palese, risulta comunque idonea a incutere timore e a coartare la volontà della vittima, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della persona offesa e all'ambiente in cui opera. La richiesta di pagamento di una somma di denaro priva di causale lecita, giustificata dal predominio territoriale esercitato da gruppi criminali in una determinata zona, integra gli elementi costitutivi del reato di estorsione, anche in assenza di minacce o violenze esplicite. Tali modalità di realizzazione della condotta estorsiva, inserite in un contesto evocativo di una preordinata suddivisione del territorio cittadino tra organizzazioni criminali di stampo camorristico, sono sufficienti a configurare le circostanze aggravanti dell'uso del metodo mafioso e della finalità di agevolare l'attività di un sodalizio mafioso, previste dalla legge. La valutazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura cautelare può fondarsi sulla gravità dei fatti e sulla personalità particolarmente negativa dell'indagato, senza necessità di ricorrere alla presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza pronunciata il 18.4.2012 dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza pronunciata il 18.4.20…

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