Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34240 del 4 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:34240PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di fatto di una società fallita, pur non essendo formalmente investito della carica, abbia compiuto atti di disposizione del patrimonio sociale in pregiudizio dei creditori, anche attraverso operazioni fittizie o non inerenti alla gestione sociale, senza che sia necessario che la distrazione abbia direttamente causato il dissesto o che tali conseguenze siano state volute e prefigurate dall'agente. L'obbligo di fornire la dimostrazione della destinazione dei beni acquisiti al patrimonio sociale grava sull'imputato, a prescindere dalla sua qualifica formale di amministratore. Inoltre, la mancata tenuta o il mancato deposito delle scritture contabili, che abbia ostacolato la ricostruzione delle vicende della società fallita, integra il reato di bancarotta documentale, a prescindere dalla consapevolezza dell'imputato circa il pregiudizio arrecato ai creditori. Pertanto, la responsabilità penale dell'amministratore di fatto può essere affermata anche in assenza di una sua formale investitura nella carica, qualora risulti provato il suo concreto coinvolgimento nella gestione della società e negli atti di distrazione del patrimonio sociale in danno dei creditori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TU. CA. GI. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/11/2008 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO G., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 5.11.2008 la Corte …

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