Il ritardo ingiustificato dell'amministrazione comunale nell'adottare un provvedimento espresso sulle istanze di autorizzazione per l'installazione di cartelli pubblicitari, comporta l'obbligo di corrispondere all'istante un indennizzo pecuniario commisurato ai giorni di ritardo, ai sensi dell'art. 28, comma 1, del D.L. n. 69/2013, convertito in L. n. 98/2013. L'amministrazione è tenuta a concludere tempestivamente il procedimento amministrativo, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost., garantendo il diritto del privato ad ottenere una risposta espressa entro i termini di legge. Il mancato rispetto dei termini procedimentali, senza giustificato motivo, determina la responsabilità dell'amministrazione per il danno da ritardo subito dal cittadino, il quale ha diritto al ristoro pecuniario previsto dalla normativa vigente. Tale indennizzo, di natura risarcitoria, prescinde dall'esito favorevole o meno del provvedimento finale, essendo volto a compensare il pregiudizio derivante dalla sola protrazione ingiustificata del procedimento. L'amministrazione, pertanto, non può sottrarsi all'obbligo indennitario adducendo la successiva rinuncia del ricorrente o l'adozione tardiva del provvedimento, dovendo comunque rispondere del danno arrecato al privato per il ritardo nell'esercizio della funzione amministrativa.