Consiglio di Stato sentenza n. 5439 del 2009

ECLI:IT:CDS:2009:5439SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il mancato avviso dell'avvio del procedimento amministrativo, previsto dagli artt. 7 ed 8 della legge n. 241/1990, determina l'annullamento del provvedimento finale, anche quando si tratti di un'ordinanza contingibile ed urgente adottata dal Sindaco ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. n. 267/2000, salvo che l'amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato. Ciò in quanto l'obbligo di assicurare la partecipazione del privato non è legato alla qualificazione astratta del provvedimento, ma all'esistenza in concreto di una situazione di comprovata necessità ed urgenza che non consente indugi. Inoltre, la partecipazione del destinatario del provvedimento finale può apportare un contributo utile per l'adozione di un provvedimento rispettoso degli interessi di tutte le parti in causa, in particolare quando il provvedimento effettua una comparazione tra i vari interessi coinvolti. Pertanto, il mancato avviso dell'avvio del procedimento, in assenza di una reale e comprovata situazione di urgenza, determina l'annullamento del provvedimento finale, anche quando questo sia stato adottato nell'esercizio di poteri contingibili ed urgenti, qualora non sia dimostrato che il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE
SEZIONE SESTA
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 4598 del 2004, proposto dal Comune di Pietrasanta in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Do.Ia., con domicilio eletto presso il dott. Gi.Gr. in Roma;
contro
il Sig. Fa.Pe., in proprio e quale titolare della ditta individuale Te., rappresentato e difeso dagli avvocati Gi.Ia. e Al.Co.Pi., con domicilio eletto presso lo studio del secondo in Roma;
e nei confronti di
En. s.p.a., in persona del procuratore rappresentato e difeso dagli avvocati Vi.Pe. e Ra.Iz., con domicilio eletto presso il secondo in Roma;
Te. s.p.a., in persona dell'amministratore delegato pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati St.Ma. e Fi.Pa., con domicilio eletto in Roma;
per la riforma
della sentenza del TAR della Toscana Sez. II, 3 febbraio 2004, n. 236…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.