Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34180 del 1 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34180PEN

Massima

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Il giudice di appello, dopo aver riconosciuto una circostanza attenuante in favore dell'imputato, può confermare la pena applicata in primo grado, purché motivi adeguatamente il giudizio di equivalenza tra le circostanze attenuanti e quelle aggravanti, senza incorrere nella violazione del divieto di reformatio in peius. Tale principio si applica anche nel caso in cui il giudice di appello riconosca l'attenuante speciale prevista dall'art. 385, comma 4, c.p. per l'evasione, potendo egli confermare la pena precedentemente inflitta, a condizione che fornisca una congrua motivazione sul bilanciamento delle circostanze. Il giudice di merito, infatti, gode di un ampio potere discrezionale nella valutazione e nel bilanciamento delle circostanze, purché tale valutazione sia sorretta da adeguata motivazione, nel rispetto del principio di proporzionalità della pena. La conferma della pena, in tali ipotesi, non si risolve in una violazione del divieto di reformatio in peius, in quanto il giudice di appello, pur riconoscendo una nuova circostanza attenuante, può legittimamente mantenere inalterata la sanzione, purché tale determinazione sia congruamente giustificata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 7 giugno 2012 emessa dalla Corte d'appello di Lecce;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));

udito il sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con la decisione in epigrafe indicata la Corte d'appello di Lecce ha parzialmente riformato la sentenza de…

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