Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40892 del 10 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40892PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità indiziaria per l'applicazione della custodia cautelare in carcere può essere desunta da elementi probatori irrefutabili, anche in presenza di ricostruzioni difformi dei fatti da parte dei testimoni, laddove il tribunale abbia adeguatamente motivato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza. Inoltre, il pericolo concreto di recidiva, che giustifica l'esigenza cautelare, può essere desunto dalla personalità dell'indagato, anche in presenza di precedenti penali risalenti nel tempo, qualora emerga una condotta pervicace e reiterata di minacce e violenze, commesse anche in stato di ubriachezza e per futili motivi, in danno di soggetti che abbiano adempiuto al dovere civico di testimoniare. In tali casi, il giudice è legittimato a disporre la custodia cautelare in carcere, in assenza di vizi di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. OR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 174/2011 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 29/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha chiesto l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il tribunale del riesame ha confermato l'ordinanza del gip del tribunale di Brindisi, dispositiva della custodia in carcere …

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