Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Coin S.p.A. contro il Comune di Roma e altri, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale in relazione alla direttiva della Giunta Municipale n. 13 del 16 marzo 2021 e all'istanza della Coin S.p.A. del 14 giugno 2021, nonché l'obbligo di porre in essere i provvedimenti indicati nella suddetta direttiva per concludere il procedimento di delocalizzazione delle postazioni commerciali "anomale" situate nell'area pubblica antistante l'esercizio commerciale della ricorrente, hanno determinato la sopravvenuta carenza di interesse della ricorrente, rendendo improcedibili il ricorso introduttivo e i primi motivi aggiunti. 2. Tuttavia, permane l'interesse della ricorrente Coin S.p.A. all'esame dei motivi aggiunti depositati in date 7 dicembre 2021, 28 dicembre 2021 e 15 febbraio 2022, volti all'annullamento di provvedimenti emanati da Roma Capitale, i quali saranno trattati con rito ordinario alla pubblica udienza del 10 ottobre 2023, con riserva di statuire sulle spese in tale sede. 3. Il Tribunale, nel disporre la trattazione dei motivi aggiunti con rito ordinario, ha riconosciuto la permanenza dell'interesse della ricorrente Coin S.p.A. all'annullamento degli atti impugnati, nonostante l'avvenuta delocalizzazione cautelare delle postazioni commerciali, in quanto tali provvedimenti incidono sulla legittimità dei titoli autorizzativi dei soggetti controinteressati e sulla possibilità per la ricorrente di ottenere il risarcimento dei danni.