Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11192 del 22 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11192PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione mafiosa, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., richiede la prova di un inserimento stabile e organico dell'indagato nella struttura dell'organizzazione criminale, non essendo sufficiente la mera contiguità o l'esecuzione di singoli atti esecutivi, anche se riconducibili all'attività del sodalizio. Pertanto, ai fini della configurabilità del delitto associativo mafioso, non è sufficiente la semplice dedizione dell'indagato a reati comuni, come rapine e spaccio di droga, né la sua occasionale partecipazione ad azioni di bassa manovalanza, come pestaggi, se tali condotte non siano inquadrate in un contesto di stabile inserimento nell'organizzazione criminale. La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza, in quanto espressione di sintesi del risultato logico-valutativo di una serie di emergenze processuali, deve essere effettuata nell'ottica del giusto processo cautelare, con un apprezzamento dinamico-evolutivo dei dati probatori, al fine di accertare una ragionevole probabilità di condanna, senza che sia sufficiente una mera possibilità o plausibilità indiziaria. In tale prospettiva, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, le intercettazioni e gli altri elementi di prova devono essere complessivamente valutati in modo coerente e logico, senza contraddizioni, per verificare se integrino un quadro indiziario grave, preciso e concordante, idoneo a giustificare l'adozione di misure cautelari personali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso la D.D.A. di Palermo;

avverso l'ordinanza 27 dicembre 2011 del Tribunale di Palermo che, in accoglimento del riesame proposto contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere 2 dicembre 2011 del G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di:

(OMISSIS) nato il giorno (OMISSIS), ha annullato il provvedimento predetto con riferimento all'accusa associativa del capo sub A).

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