Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11065 del 12 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11065PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui commesso contestualmente all'uso di violenza fisica sulla persona offesa integra l'aggravante speciale prevista dall'art. 635, comma 2, n. 1, c.p., a prescindere dall'esistenza di un nesso di strumentalità tra la condotta violenta e l'azione di danneggiamento. Tale aggravante, che incide sul regime di procedibilità del reato di danneggiamento, rende la competenza del giudice di pace esclusa per i fatti circostanziati, in quanto la cognizione di tale giudice è limitata ai soli danneggiamenti non aggravati. Pertanto, qualora il danneggiamento sia stato realizzato con violenza fisica sulla persona offesa, la competenza penale spetta al tribunale ordinario, a prescindere dall'eventuale improcedibilità delle altre condotte criminose concorrenti. La ratio di tale disciplina risiede nella maggiore pericolosità manifestata dall'agente nell'esecuzione del reato, che giustifica il più severo trattamento sanzionatorio e l'attribuzione della competenza a un giudice superiore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di TRIESTE;

nei confronti di:

1) DO. WA., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/06/2004 GIUDICE DI PACE di PORDENONE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PRESTIPINO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. D'Ambros…

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